E' appena uscito un interessante report realizzato da Hillary Clinton per il governo statunitense che fa un punto della situazione nei vari Paesi sulla lotta alla tratta, a scopi di sfruttamento sessuale e non solo. Il report in lingua originale, compresa la parte relativa all'Italia, si può trovare qui.
Sicuramente, esaminerò il report e ne farò in futuro un post che ne metta in evidenza alcuni aspetti. Qui mi limito a riportare quella che è un vera e propria vergogna per il nostro paese. Il nostro capo del governo viene citato non già per meriti nella lotta alla tratta (e quali ne avrebbe, del resto?), ma per coinvolgimento nello sfruttamento di una prostituta minorenne, la marocchina Ruby.
Non posso fare a meno di notare come la cosa più sconcertante sia il pesante silenzio che avvolge questa notizia da parte dei media e l'assuefazione di un'opinione pubblica che tutto digerisce come "vizio privato" di cui non val la pena parlare. Nell'ignoranza profonda che pervade il nostro Paese, probabilmente è sfuggito che coinvolgimento in prostituzione minorile significa coinvolgimento nella tratta di persone, visto che le convenzioni internazionali considerano lo sfruttamento prostituzionale di minori sempre prostituzione coatta, come tale assimilabile alla tratta. In altre parole, negli altri paesi civili, dove il problema della tratta è all'ordine del giorno nelle questioni da affrontare (almeno sulla carta), un presidente coinvolto in prostituzione minorile si sarebbe dovuto dimettere all'istante. Se non altro perché non è credibile perseguire un reato - come da impegni internazionali presi dall'Italia - in cui si è dentro fino al collo in prima persona.
Al silenzio generale fa eccezione il seguente articolo da "Il fatto quotidiano" su cui si può approfondire la notizia:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/29/berlusconi-citato-nel-rapporto-clinton-sulla-tratta-di-esseri-umani-per-il-caso-ruby/167082/
Non posso fare a meno di notare come la cosa più sconcertante sia il pesante silenzio che avvolge questa notizia da parte dei media e l'assuefazione di un'opinione pubblica che tutto digerisce come "vizio privato" di cui non val la pena parlare. Nell'ignoranza profonda che pervade il nostro Paese, probabilmente è sfuggito che coinvolgimento in prostituzione minorile significa coinvolgimento nella tratta di persone, visto che le convenzioni internazionali considerano lo sfruttamento prostituzionale di minori sempre prostituzione coatta, come tale assimilabile alla tratta. In altre parole, negli altri paesi civili, dove il problema della tratta è all'ordine del giorno nelle questioni da affrontare (almeno sulla carta), un presidente coinvolto in prostituzione minorile si sarebbe dovuto dimettere all'istante. Se non altro perché non è credibile perseguire un reato - come da impegni internazionali presi dall'Italia - in cui si è dentro fino al collo in prima persona.
Al silenzio generale fa eccezione il seguente articolo da "Il fatto quotidiano" su cui si può approfondire la notizia:
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