Un work in progress su uno degli affari più lucrosi al mondo: l'industria globale del sesso (prostituzione,pornografia,turismo sessuale).Un’industria che ha bisogno come l’aria di "consumabili" e "consumatori", di vecchi stereotipi sessisti, del divario tra nord e sud del mondo,della vulnerabilità degli esseri umani. Io “consumabile” che non ci sta più a non sapere, nella disinformazione generale tra la risatina compiaciuta del vizio privato e l'ipocrita preoccupazione per la pubblica decenza.
mercoledì 5 gennaio 2011
RASSEGNA STAMPA - 1
Pubblicherò d'ora in poi alcuni post contenenti notizie interessanti tratte da articoli di quotidiani riguardanti i temi del blog:
1) L'ultimo rapporto annuale dell'Osservatorio internazionale di Telefono Arcobaleno contro l'abuso in rete e lo sfruttamento sessuale di bambini riporta notizie preoccupanti sulla pedopornografia: il business aumenta costantemente e meno dell'1% dei bambini viene tratto in salvo. Il presidente di Telefono Arcobaleno Giovanni Arena fa una giusta osservazione: «Lo sfruttamento sessuale dei bambini nell'ambito della pedopornografia è stato erroneamente considerato per troppo tempo alla stregua di un crimine informatico piuttosto che, come dovrebbe essere, una vera e propria forma di riduzione in schiavitù , con la conseguente scarsa attenzione all'identificazione delle vittime, alla loro cura, al sostegno e al reinserimento sociale». Interessante anche il dato che l'Italia è tristemente al quinto posto nel mondo (!) per il consumo di pedopornografia, mentre i paesi europei con il maggior numero di provider di siti pedopornografici sono Germania e Olanda, paesi dove prostituzione e pornografia sono liberalizzati. Qui l'articolo completo tratto dal Corriere della sera del 30 novembre scorso: http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_30/pedopornografia-web_0d25da5e-fc9d-11df-8fb3-00144f02aabc.shtml
Qui il link al rapporto di Telefono arcobaleno: http://www.telefonoarcobaleno.org/report2009-eng_web.pdf
2) Finalmente sette arresti in Campania nell'ambito della mafia nigeriana responsabile della tratta di ragazze, condotte con raggiri a prostituirsi e ricattate con debiti colossali, riti wodoo e minacce di morte dalle "maman". Stupisce il tono di stupore dell'articolo di Repubblica, come se questo giro fosse una scoperta improvvisa della polizia. Sono anni e anni che si conosce il traffico di donne nigeriane e sono attivi progetti e associazioni in favore delle vittime, come il progetto Le ragazze di Benin City di Isoke Aikpitanyi da cui l'omonimo libro
Qui il link all'articolo del 16 dicembre 2010: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/12/16/news/traffico_di_essere_umani_sette_arresti_smantellata_organizzazione-1025682
Qui il link al blog Voce ribelle dei collaboratori del progetto La ragazza di Benin City:
http://voceribelle.altervista.org/
3) Multe da 150 euro alle prostitute a Genova per "abbigliamento discinto". Due avvocati a cui si sono rivolte alcune rumene multate si chiedono perché in TV lo stesso abbigliamento è permesso. Ecco l'articolo tratto da Repubblica del 27 dicembre 2010:
http://genova.repubblica.it/cronaca/2010/12/27/news/multe_alle_prostitute_discinte_ma_in_tv_molto_peggio-10628167/index.html?ref=search
Provvedimenti come questo sono tipici di una ipocrita politica di repressione rivolta alle donne già abbondantemente vessate da sfruttatori e criminalità, fingendo di contrastare il fenomeno della prostituzione mentre non lo si fa affatto. Queste misure sembrano avere anche lo scopo di spingere il trasferimento del giro verso gli appartamenti, dove ben più difficile si fa l’eventuale azione di organizzazioni a favore delle vittime di sfruttamento sessuale o la possibilità di effettuare inchieste giornalistiche. Tutto annega – come già di fatto sta avvenendo anche nel nostro Paese con l’aumento esponenziale della prostituzione via web e poi negli appartamenti – nell’invisibilità e nella lontananza dagli occhi di una popolazione di “benpensanti” che oscilla tra lo scandalo ipocrita per il decoro urbano e la risatina compiaciuta per quella che è ancora considerata una innocente trasgressione o una manifestazione di libertà sessuale. E naturalmente mentre si multano le prostitute, gli sfruttatori – che secondo la legge italiana dovrebbero essere perseguiti – sono quasi sempre nella totale impunità e libertà di azione, ben protetti da politici corrotti e a loro volta clienti di prostitute e dalla criminalità organizzata. E intanto si allevano nuovi clienti nella propaganda mediatica verso una sessualità maschile unidirezionale in cui la donna sia un inerte e plastificato oggetto del desiderio (vedi veline, pubblicità, ecc.. ).
4) Nella stessa direzione della ipocrita repressione in nome del "decoro urbano" l'invocazione della riapertura delle case chiuse da parte dell'assessore alla sicurezza di Parma Fabio Fecci: http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/12/29/news/ordinanze_oltre_500_sanzioni_ma_fecci_rilancia_le_case_chiuse-10684171/index.html?ref=search
5) Si viene a sapere che l'uccisione di un albanese a Napoli nel dicembre scorso è stata commissionata da un noto clan camorristico della città perché l'uomo con un suo connazionale non aveva pagato il pizzo di 1400 euro a settimana per la prostituzione delle donne da loro protette nella zona di piazza Garibaldi. Interessante il dato nell'articolo sulle cifre astronomiche ricavate dal clan dalla concessione dell'appalto del business della prostituzione: fino a 50mila euro al mese. Ecco l'articolo da "Repubblica" del 7 dicembre 2010: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/12/07/albanese-ucciso-ombra-della-camorra.html
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento