Pubblico una parte di
un interessantissimo articolo di Maria Rossi che potete trovare qui pubblicato
interamente sulla situazione spagnola in
relazione a tratta e prostituzione.
In Spagna dal 1995 sono depenalizzati i
proprietari dei bordelli, non
considerati sfruttatori, ed è stata avviata una regolamentazione della
prostituzione al chiuso ufficialmente con
l’intento di combattere la tratta e le mafie.
Si sono moltiplicate le ordinanze locali che hanno autorizzato e
regolamentato l’apertura di locali dove si esercita la prostituzione, multando
invece pesantemente prostitute e clienti della prostituzione in strada, emanate nel nome del “decoro urbano” e “civile
convivenza”. Si suppone che l’80% della prostituzione in
Spagna oggi si svolga in luoghi chiusi.
Di particolare interesse le notizie sulla potentissima Asociación Nacional de Empresarios de Locales de Alterne (ANELA), associazione
di proprietari di bordelli costituitasi nel 2001, diretta fino al 2011 da un noto
esponente dell’estrema destra spagnola xenofoba (José Luis Roberto Navarro,
nella foto). ANELA esercita ormai da anni un’intensa azioni di lobbying sui
governi centrali e amministrazioni locali con un ruolo attivo nella elaborazione delle ordinanze, ha intrecciato strettissimi rapporti
con le istituzioni, compresi i corpi di polizia e – colmo dei colmi – si dichiara interessata alla
tutela dei diritti delle prostitute e gestisce persino un numero verde
antitratta!
I proprietari dei locali
dove si esercita la prostituzione non percepiscono una commissione sulle
transazioni sessuali, ma affittano le camere alle ragazze, richiedendo, per la
pensione completa, un compenso che si aggira tra i 40 e gli 80 euro al giorno[1].
In tal modo, possono rifuggire
dall'accusa di lenocinio e proclamare la propria estraneità alla tratta. La
realtà, però, è molto più oscura. Nei bordelli praticano rapporti mercenari
molte ragazze vittime del traffico degli esseri umani e sono i
i proprietari i responsabili
del loro sfruttamento, non appena i trafficanti le hanno condotte in Spagna[2].
Osserva il giornalista Joan Cantareno,
che è riuscito a consultare documenti importanti e ad acquisire notizie di
prima mano facendosi assumere dall'Associazione Nazionale dei proprietari di
bordelli,: <<La
maggior parte dei boss della prostituzione in Spagna sono persone senza
scrupoli, che ricorrono all'importazione massiccia di donne, in maggioranza
sudamericane, alle quali impongono il
pagamento di debiti scandalosamente elevati>>[3].
In molti
casi sono gli stessi proprietari dei locali dove si praticano rapporti
mercenari ad acquistare il biglietto aereo alle future prostitute, come rivela
Lisa, una ragazza brasiliana intervistata
dalla conduttrice di
un'interessante inchiesta sulle case chiuse in Spagna trasmessa il 25 novembre
2012 dal canale francese M6. Avendo contratto con il proprietario di uno dei più frequentati bordelli di La
Jonquera: il Lady' s Dallas un debito di 7000 euro per l'acquisto del biglietto
aereo, la ragazza è costretta a prostituirsi e non può abbandonare l'attività,
malgrado dichiari di aver raggiunto il limite di sopportazione[4]. Il Lady's Dallas è stato recentemente oggetto
di un'indagine della polizia che ha condotto ad individuare 215 ragazze romene
vittime della tratta, costrette a prostituirsi, in condizioni di semischiavitù,
per 12-14 ore al giorno, sottoposte a
minacce, violenze fisiche, stupri. I trafficanti sono originari della Romania[5].
[…]
Quanto è diffusa in Spagna
la tratta a scopo di sfruttamento sessuale? Essa provocherebbe 50.000 vittime
all'anno[6].
Si è asserito che l'80%[7] della prostituzione straniera sarebbe coatta
e frutto del traffico di esseri umani, mentre altre fonti riportano una
percentuale del 90% o del 95% di ragazze che non praticano rapporti mercenari
per scelta libera e priva di vincoli[8]:
concetto più ampio del precedente. Anche senza voler considerare questi dati
irrefutabili, resta il fatto che la percezione della diffusione della tratta,
del lenocinio e della mafia è ben presente nelle stesse prostitute.
Intervistata dal giornalista del canale francese M6, Victoria afferma che ne Le
Paradise di José Moreno, dove si prostituisce, circola la voce che la maggior
parte delle ragazze siano reclutate dalla mafia dei prosseneti, ai quali sono
costrette a consegnare parte dei guadagni realizzati[9].
Nessuno stupore. Secondo
fonti della Comisaría General de Extranjería , la mafia gestisce ben 4000
locali spagnoli dove si esercita la prostituzione[10].
Dato clamoroso, riportato anche da Lydia Cacho nel suo celebre testo Schiave del potere[11].
Esistono diverse prove della
connivenza tra sistema giudiziario, politico, repressivo spagnolo e mafia
dedita alla prostituzione.
Un caso eclatante è
rappresentato dalla vicenda di José Moreno […] Malgrado il proprietario dei
bordelli Eden ed Eclipse fosse accusato dei reati di riciclaggio, tratta a fini
di prostituzione e prossenetismo, il Tribunale Superiore di Giustizia della
Catalogna gli riconobbe nel 2010 il diritto di costruire un altro locale
adibito alla prostituzione: il Paradise, a Jonquera, nonostante la strenua opposizione della
polizia locale e del sindaco, l'unico autorizzato dalla legge a concedere
permessi di costruzione e licenze di esercizio[12].
La vicenda di José Moreno
non costituisce l'unica prova dell'accondiscendenza e della benevolenza che ispira gli intensi rapporti tra sistema
istituzionale e sistema prostituzionale.
Un nucleo di proprietari di
bordelli ha costituito nell'aprile 2001 l'Asociación Nacional de Empresarios de
Locales de Alterne (ANELA), una lobby che esercita una considerevole influenza
sui rappresentanti delle amministrazioni centrali, autonome e locali, con
alcuni dei quali ha intrecciato amichevoli relazioni.
L'ANELA, alcuni dei cui
associati sono definiti da Joan Cantareno, giornalista investigativo che,
essendosi fatto assumere dal gruppo, ne ha potuto verificare le modalità
operative, "siniestros personajes" e " auténticos
delincuentes"[13] il cui curriculum criminale, osservano altri, non ha nulla
da invidiare ad Al Capone[14],
si proclama interessata alla tutela dei diritti delle prostitute ed ha persino
istituito un numero verde per la denuncia della tratta[15].
Un autentico paradosso, analogo a quello che si riscontrerebbe se Emma
Marcegaglia o Sergio Marchionne sollecitassero gli operai a presentare ai loro
uffici esposti contro le condizioni di sfruttamento e gli incidenti sul lavoro
che si verificassero nelle imprese metalmeccaniche.
Gli autentici obiettivi di
ANELA sono però chiari ed esplicitamente dichiarati e consistono nella
battaglia per ottenere la promulgazione di ordinanze locali e di una
legislazione nazionale che autorizzi definitivamente e regolamenti i locali
dove si praticano i rapporti mercenari e nella denuncia e nella lotta contro la
concorrenza illegale rappresentata dalla prostituzione di strada e da quella
che si esercita nei locali non abilitati (quelli che, evidentemente, non
aderiscono all'associazione), che non offrirebbero le garanzie di serietà,
sicurezza, pulizia ed igiene richieste a queste strutture[16].
Non è affatto casuale che questi intenti coincidano esattamente con
l'orientamento espresso dalla miriade di Ordinanze cittadine che sanzionano con
multe pesanti la prostituzione che si esercita nelle vie, ma non quella che si
pratica nei locali. Alla redazione
dell'Ordinanza promulgata dal governo catalano nel 2002, del resto, ha
partecipato il delegato di ANELA in Catalogna: Manuel Nieto Marín, avvocato e
agente della polizia giudiziaria di Barcellona, figura che attesta, dunque, la
commistione esistente tra incarichi istituzionali e cariche ricoperte nel mondo
dello sfruttamento della prostituzione.
Non desterà alcuno stupore,
a questo punto, sapere che nel 2002 il
Ministro dell'Interno del Governo (Generalitat) della Catalogna: Xavier Pomés
ricevette un premio da ANELA, che ne concesse uno anche all'Unità Operativa
Centrale della Guardia Civil per la sensibilità dimostrata e la collaborazione
offerta alla lotta dell'associazione volta a normalizzare il settore:
motivazione espressa dal valenziano José Luis Roberto Navarro, all'epoca Segretario Generale
dell'organizzazione. La cerimonia di premiazione si celebrò nel comune galiziano di O Barco de
Valdeorras, città natale dell'allora
presidente di ANELA: Pablo Mayo, uno dei maggiori imprenditori del sesso della
zona. Il sindaco socialista del municipio officiò alla cerimonia e distribuì i
premi. Partecipò alla manifestazione anche il primo cittadino di Petín: Xosé
Vincente Soralat López, anch'egli esponente del PSOE.
Lo stesso giorno, una
delegazione del consiglio di amministrazione di ANELA fu ricevuta dalla Direttrice generale del
Turismo della Galizia: María Antón
Vilasánchez, su istanza del
Presidente della Giunta Manuel Fraga, che si scusò, con una lettera inviata
all'associazione, di non poter partecipare
all'incontro. Ebbe anche un colloquio con il presidente del consiglio di
Orense in Galizia: José Luis Baltar del Partito Popolare[17].
ANELA svolge un'intensa
attività lobbistica nei confronti del governo nazionale e di quelli locali,
allo scopo di promuovere l'adozione di una legislazione sulla prostituzione
analoga a quella catalana. Nel dicembre
2011 il nuovo presidente dell'associazione Juan Carlos Martínez Antúnez
incontrò il vice ministro degli Interni e presidente della Comunità di
Madrid Luis Armada Martínez-Campos e lo
sollecitò a promulgare una legge che regolamentasse l'esercizio della
prostituzione in maniera analoga a
quanto previsto dall'Ordinanza emanata nel 2002 dal collega catalano. Armada
si mostrò interessato alla proposta di
ANELA tanto da prevedere altri possibili
incontri che sfociassero nella redazione congiunta di un decreto che
disciplinasse la materia. Scopo dell'abboccamento era anche quello di influire,
attraverso la comunità di Madrid, sul Governo di Mariano Rajoy, inducendolo a
promulgare una legislazione nazionale che soddisfacesse pienamente le
aspettative degli imprenditori del sesso[18].
ANELA sta esercitando
analoghe pressioni sul Governo regionale di Aragona e di Murcia. Il suo
obiettivo è quello di avviare una serie di colloqui con i rappresentanti di
tutte le regioni, al fine di imprimere un consistente impulso al settore
attraverso la regolamentazione[19].
Nel 2001 esponenti di spicco
dell'ANELA, tra i quali il Segretario Generale Roberto Navarro e il Presidente
Pablo Mayo, si compiacquero anche di essere stati ricevuti dal Direttore
Generale della Guardia Civil, ( la polizia militare spagnola che si occupa
della repressione della tratta): Santiago López Valdivieso[20].
Gli imprenditori del sesso
intrattengono cordiali rapporti con tutti i corpi di polizia spagnola. Al
giornalista del canale francese M6 José Luis Roberto Navarro dichiara di
distribuire la rivista dell'associazione nei commissariati di polizia e di
essere proprietario di un negozio di uniformi e distintivi militari e gestore
di una società che fornisce servizi di
sicurezza alle forze dell'ordine[21],
oltre che ai locali aderenti ad ANELA: la Levantina de Seguridad. Questa impresa,
che impiega vigilantes, spesso ex poliziotti, è stata condannata e denunciata
in molteplici occasioni per aggressioni (ben 200 soltanto nel 2001) commesse
dai suoi agenti in discoteche e locali
di divertimento[22].
Ciò nonostante essa continua a partecipare a gare pubbliche e a stipulare
contratti con le amministrazioni locali, in particolare con quella di Valenza,
dove ha sede. Nel 2002, nonostante le molte denunce accumulate per lesioni, le
fu affidata la funzione di controllo del palazzo occupato dalle Direzioni
territoriali del Lavoro e dei Servizi Sociali e il compito di vigilanza di un
istituto scolastico[23].
Nel 2009 l'assessore alla Cultura di Terragona, il repubblicano Joan
Manuel Tresserras ha attribuito agli agenti
di sicurezza dell'impresa il controllo dei monumenti della città[24].
ANELA intrattiene, dunque,
ottimi rapporti con politici appartenenti a qualsiasi schieramento. Eppure,
fino al 2011 era diretta da José Luis Roberto Navarro, fondatore del partito di
estrema destra España 2000, formazione
di orientamento neofascista accostabile a FE-La Falange, e a Fuerza Nueva e affine al Front national di Le
Pen. Accusato più volte di incitamento all'odio razziale, organizzatore di
manifestazioni contro gli immigrati, Roberto Navarro[25]
non si preoccupa di conciliare queste
sue intolleranti convinzioni con la presenza nei bordelli di prostitute in
grande maggioranza straniere, prive di permesso di soggiorno e, di sovente, vittime della tratta, spesso
praticata dagli stessi proprietari dei locali. Il suo socio nella Levantina de
Seguritad è Manuel Salazar Aguado, simpatizzante di España
2000, avvocato di neonazisti, marito della figlia di un generale che si presume
abbia partecipato al golpe spagnolo del 1981[26].
Concludo l'articolo
ponendomi due domande.
Gli stretti rapporti che gli
imprenditori del sesso hanno saputo intrecciare con le istituzioni sono davvero compatibili con la lotta tenace contro la tratta, il
lenocinio e l'infiltrazione della mafia nei locali dove si esercita la
prostituzione, inclusi quelli associati
ad ANELA?
Siamo sicuri che in
Italia una regolamentazione della
prostituzione, auspicata da molti, ispirata al modello olandese, tedesco o
spagnolo non produca effetti simili a quelli che si stanno registrando nel
vicino Paese iberico, inclusa l'enorme espansione della mafia, della tratta e
dello sfruttamento della prostituzione?
[1] Mónica Ceberio Belaza, Des bordels par milliers; cit. L'eldorado
catalan du sexe discount, cit.; En
Catalogne, des clients surtout français, <<Le Parisien>>, 18
marzo 2010, consultabile qui:
http://www.leparisien.fr/societe/en-catalogne-des-clients-surtout-francais-18-03-2010-853122.php. Il costo di un rapporto mercenario di
mezz'ora si aggira, invece, intorno ai 60 Euro. Cfr. Enquête exclusive -
Espagne l'incroyable business des maisons closes; http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8.
[3]
<<La mayoría de los jefes de la prostitución en España son
«personas sin escrúpulos, que recurren a la importación masiva de mujeres, en
su mayoría sudamericanas a las que aplican deudas indecentes». Los amos de la prostitución en España; Carlos
Alós, Los amos de la prostitución,
<<Levante el Mercantil Valenciano>>, 31-1-2007,
http://www.antifeixistes.org/arxiu/altr88.pdf o
http://www.apramp.org/noticia.asp?id=550
[4] Intervista a Lisa, 13 minuto, Enquête exclusive - Espagne l'incroyable
business des maisons closes; http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8.
[5] Laure Moysset, 215 jeunes prostituées roumaines travaillaient en 'esclaves' au Dallas,
<<L'Indépendant>>, 21 febbraio 2013, http://www.lindependant.fr/2013/02/21/215-jeunes-prostituees-roumaines-travaillaient-en-esclaves-au-dallas,1729517.php#Séquence_1;
Antoine Krempf et Gaëlle
Fontenit, Un réseau de proxénètes démantelé à la frontière espagnole, 21
febbraio 2013, <<France info>>, http://www.franceinfo.fr/faits-divers/un-reseau-de-proxenetes-demanteles-a-la-frontiere-espagnole-899039-2013-02-21
[6] La trata de mujeres, un problema "en la puerta
de al lado", <<Público.es>>,
23 settembre 2011,
http://www.publico.es/espana/397937/la-trata-de-mujeres-un-problema-en-la-puerta-de-al-lado
[7]
Ibidem; APRAMP, Asociación
para la prevención, reinserción y atención de la mujer
prostituida, Fernando Del Busto, El 80%
de la prostitución en España procede de la trata de mujeres, 25 novembre
2008, http://www.apramp.org/noticia.asp?id=794; España: El Gobierno ofrece ayuda jurídica a las
víctimas de explotación sexual, http://www.alianzaportusderechos.org/article/espana-el-gobierno-ofrece-ayuda-juridica-a-las-vic/
[8] Numerose sono le fonti giornalistiche
e i documenti che riportano questi dati. Ne cito solo alcune: UGT (Unión General de Trabajadores), La prostitución,
una cuestión de género, 13 gennaio 2006, p.6, www.ugt.es/informes/prostitucion.pdf; Un 90 % de las prostitutas en España ejerce la profesión por
obligación, in
<<20 minutos.es>>, 29 settembre 2007, http://www.20minutos.es/noticia/283181/0/prostitutas/estres/vietnam/;
Prostitutas, inmigrantes y
forzadas; <<El País>>, 18 agosto 2011, http://sociedad.elpais.com/sociedad/2011/08/18/actualidad/1313618406_850215.html;
Marta González Vásquez, Explotación sexual,
esclavitud del siglo XXI, cit.
[9] Colloquio del giornalista con Victoria, Enquête exclusive - Espagne l'incroyable
business des maisons closes; minuto 46, http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8
[10] David Fernández, Las mafias de la prostitución dirigen
4.000 burdeles en España, <<20 minutos.es>>,
8-1-2008, http://www.20minutos.es/noticia/330503/0/mafias/prostitucion/burdeles/
[11] Lydia
Cacho, Schiave del potere, Fandango,
Roma, 2010, p.293.
[12]
Accanto alle fonti giornalistiche indicate in questo ottimo articolo: http://consumabili.blogspot.it/2013/03/paradiso-per-trafficanti-di-donne.html,
consiglierei di vedere il video di Enquête
exclusive - Espagne l'incroyable business des maisons closes;,
http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8, Intervista al sindaco di la
Jonquera, minuto 40. Cfr.
anche Le Paradise, maison close en
Espagne, <<GQ. News>>,
http://hommes.gqmagazine.fr/le-paradise-maison-close-en-espagne/
[13]
Joan Cantareno è autore di un libro ben
documentato su ANELA: Los amos de la prostitución en España; Carlos
Alós, Los amos de la prostitución,
<<Levante el Mercantil Valenciano>>, 31-1-2007,
http://www.antifeixistes.org/arxiu/altr88.pdf o
http://www.apramp.org/noticia.asp?id=550
. Tra gli associati di ANELA condannati o accusati di aver commesso
reati possiamo ricordare Balbino García Caurel, proprietario di vari bordelli
catalani, il prosseneta Manuel García, Juan Rueda Salto, condannato a due anni
di carcere per la presenza di una minorenne nel Club Changó di cui è
comproprietario, Marcos Montoya Fernández, proprietario di cinque bordelli
nelle Baleari, a Valenza e a Cuenca, accusato di tratta di ragazze paraguaiane
a fini di prostituzione e recentemente fuggito dagli arresti domiciliari cui
era condannato in attesa di giudizio. Los
amos de la prostitución en España, http://alejandra-desde-mas-alla.lacoctelera.net/post/2009/06/26/los-amos-la-prostitucion-espana.
Su Montoya Fernández cfr. Español que tenía medidas escapó antes de
su juicio, <<Ultimahora.com>>,
15 febbraio 2012, http://www.ultimahora.com/notas/503759-Espanol-que-tenia-medidas-escapo-antes-de-su-juicio.
[14] Los amos de la prostitución en España, http://alejandra-desde-mas-alla.lacoctelera.net/post/2009/06/26/los-amos-la-prostitucion-espana
[15] Intervista a José Luis
Roberto Navarro, video di Enquête exclusive - Espagne l'incroyable business
des maisons closes;,
http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8, minuto 33.
[16] http://www.anela.es/objetivos.htm
[17] El Lobby de los empresarios de locales de alterne busca afianzar los
prostibulos, http://www.apramp.org/noticia.asp?id=50
[18] ANELA
se reúne con el Gobierno de la Comunidad de Madrid para asesorar en la
elaboración de la nueva Ley de Espectáculos y Locales de Ocio, http://www.anela.es/noticias-general/politica/490-anela-se-reune-con-el-gobierno-de-la-comunidad-de-madrid-para-asesorar-en-la-elaboracion-de-la-nueva-ley-de-espectaculos-y-locales-de-ocio
[19] ANELA
se reúne con las CCAA de Aragón y Murcia, para regular los locales de alterne, http://www.anela.es/noticias-general/politica/504-anela-se-reune-con-las-ccaa-de-aragon-y-murcia-para-regular-los-locales-de-alterne
[20] El Lobby de los empresarios de locales de alterne busca afianzar los
prostibulos, http://www.apramp.org/noticia.asp?id=50,
cit.
[21] Intervista a José
Luis Roberto Navarro, video di Enquête exclusive - Espagne
l'incroyable business des maisons closes;, http://www.youtube.com/watch?v=qL6JUsvfxh8,
minuti 34 e 35.
[22] El Lobby de los empresarios de locales de alterne, cit.
[23] Jaime Prats, Bienestar Social acumula varias adjudicaciones a empresas oscuras, 27
ottobre 2002, <<El País>>, http://elpais.com/diario/2002/10/27/cvalenciana/1035746291_850215.html
[24]
Miquel Noguer, Lydia Garrido, Una empresa
vinculada a la ultraderecha vigilará monumentos de la Generalitat, 1
febbraio 2009, <<El País>>, http://elpais.com/diario/2009/02/01/catalunya/1233454039_850215.html.
Per consultare altri articoli di <<El País>> sulla Levantina de
Seguridad cfr. http://elpais.com/tag/levantina_de_seguridad/a/
[25] España 2000 , in http://en.wikipedia.org/wiki/Espa%C3%B1a_2000
[26] Extrema derecha y antifascismo. Entrevista a Joan Cantareno. La prostitución: El gran negocio de la
extrema derecha en el País Valenciano, in http://www.rebeldemule.org/foro/faltaban/tema1673.html#p7325