Lydia Cacho è una delle poche persone al
mondo che osa sfidare i patriarchi che organizzano e alimentano in tutto il
mondo il commercio sessuale di donne, ragazzine, bambine, bambini. Quando lessi
"Schiave del potere" ero all'inizio del mio approfondimento sui temi
della tratta degli esseri umani e della prostituzione e quindi non mi resi
abbastanza conto di come il lavoro di questa donna sia davvero probabilmente un
caso unico al mondo. Mi spiego: ci sono numerosi giornalisti che
approfondiscono il tema della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, così
come ci sono numerosi responsabili di rifugi che aiutano le ragazze a
liberarsi, curarsi e riprendere il loro cammino. Su questi ultimi va fatto poi
in verità un distinguo perché ce ne sono di davvero validi, ma anche di
assolutamente inadeguati ad affrontare le complesse problematiche connesse allo
sfruttamento sessuale o addirittura ambigui e conniventi, ma questo è un altro
discorso. Ciò che rende unica Lydia Cacho è il fatto che lei gestisce sia un
grande rifugio, il CIAM di Cancun, avendo così un'esperienza continua a stretto
contatto con donne e ragazze che hanno vissuto la tratta, sfruttamento sessuale e varie forme di violenza, ma
contemporaneamente svolge anche attivismo e attività investigativa e
giornalistica. Questo ha potuto permetterle di non limitarsi ad aiutare ad
esempio la piccola Emma e le altre ragazze coinvolte nel giro di tratta e
pornografia infantile tra America Latina e Stati Uniti di Jean Succar Kuri, ma
anche di cooperare con la ragazzina e con le altre vittime per provare il
crimine di questo uomo e il coinvolgimento e la protezione di esponenti di
primo piano del governo e dell'economia messicana fortemente collusi con la
mafia dei cartelli di quel Paese. Così il suo libro "Schiave del
potere" è una miniera di informazioni su molti paesi del mondo che io non
sono riuscita a riportare se non in minima parte in questo blog, perché scende
nei dettagli, senza accontentarsi di affrontare il tema della tratta e il
funzionamento dell'industria del sesso sul piano del sentito dire o del caso
scandalistico individuale.
Questo lavoro le è costato però moltissimo
in termini personali, perché, oltre alla vicenda del sequestro e arresto ai
tempi dell'inchiesta su Jean Succar Kuri, che lei stessa racconta in Memorie di un'infamia, Lydia Cacho è costantemente sotto minaccia di morte e ultimamente,
a inizio agosto, è stata costretta a lasciare il Messico, forse in coincidenza
con la sua indagine su Raul Martins, il "re della prostituzione"
argentino sulla cui vicenda pubblicherò presto un post.
Qui si può firmare l'appello di Amnesty International per la sicurezza di Lydia Cacho.
A volte mi chiedo se ci fossero più Lydia Cacho come cambierebbe la percezione spesso superficiale e banalizzante che noi abbiamo di questi fenomeni, che tende sempre a omettere o comunque non approfondire il ruolo di primo piano della economia criminale intrecciata con quella legale, delle nuove e vecchie mafie, della politica e degli eserciti in attività come lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di esseri umani e il turismo sessuale.
Qui si può firmare l'appello di Amnesty International per la sicurezza di Lydia Cacho.
A volte mi chiedo se ci fossero più Lydia Cacho come cambierebbe la percezione spesso superficiale e banalizzante che noi abbiamo di questi fenomeni, che tende sempre a omettere o comunque non approfondire il ruolo di primo piano della economia criminale intrecciata con quella legale, delle nuove e vecchie mafie, della politica e degli eserciti in attività come lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di esseri umani e il turismo sessuale.
Scrive Cacho:
Eros e Thanatos sono costantemente presenti all'interno della psicologia criminale. Il potere di assassinare, torturare e decapitare gli avversari ha sempre bisogno di un equilibrio che generi una certa stabilità. Perciò i grandi capi delle mafie comprano, vendono, maltrattano o uccidono donne di qualsiasi età, promuovendo contemporaneamente varie forme di prostituzione e creando gli scenari adatti allo sviluppo del commercio del sesso. L'accesso al piacere sessuale agisce da potente strumento di coesione e negoziazione tra gruppi maschili in campo imprenditoriale e militare, al punto che il commercio del sesso si situa tra la vendita di armi e il traffico di droga come la fonte di introiti più redditizia al mondo.
Viaggiare per il mondo e condurre un'indagine sulle mafie degli schiavisti ha cambiato in modo radicale il mio punto di vista sull'interconnessione tra gruppi criminali. L'impunità con la quale gestiscono i propri affari è inquietante e desta molti sospetti, soprattutto in un momento storico come quello attuale in cui i paesi più potenti hanno messo la lotta alla tratta di esseri umani tra i punti principali all'ordine del giorno della sicurezza nazionale e internazionale. Perché esistono tante contraddizioni nelle politiche migratorie e nei trattati di libero commercio? [...] Quanti paesi avallano sotto il profilo legale lo sfruttamento del lavoro in nome di un miglioramento dell'economia?
In vari paesi si approvano leggi contro la schiavitù e lo sfruttamento ma poi non sono messe in pratica, perché farlo significherebbe rinunciare alle ingenti somme di denaro che il commercio del sesso apporta all'economia.
Concludo riportando la traduzione di due
brani da un'intervista fatta a Cacho poco prima che dovesse lasciare il Messico
e di seguito la traduzione di un intero articolo sull'incontro con lei durante
il Festival del libro di Edimburgo tenutosi il 26 agosto scorso.
Quando ho chiesto a Lydia Cacho del suo
incontro più memorabile, lei descrive una famiglia in Bangladesh dove nonna,
figlia e nipote lavorano tutte nel commercio sessuale , sotto il dominio della
mafia locale.
“La povertà e l’assimilazione della
prostituzione come il solo modo per sopravvivere è la loro realtà” scrive. “
Loro non hanno possibilità, così non c’è scelta o libertà, ma piuttosto, come
Madhu, la più anziana ha detto, “predestinazione, visto che questo è il solo
modo in cui gli uomini ci daranno i soldi per lavorare nella nostra città”.
Dall’altro lato della strada un cliente
tedesco con la faccia sorridente mi ha assicurato che queste donne sono qui
volontariamente. “ Io non vedo catene, tu le vedi?” mi disse.
La povertà e il sessismo sono catene
invisibili.
Le ho chiesto circa il più grande comune
pregiudizio circa l’industria globale della tratta per sfruttamento sessuale e
lei mi ha risposto “l’irresponsabile linea di pensiero che sostiene che
legalizzare il sistema della prostituzione sconfiggerà la tratta e la
schiavitù”.
“La gente sta ancora discutendo sulla
prostituzione e sulla libertà sessuale con gli stessi argomenti che ci
riportano indietro agli anni ’60 quando ero ragazzina” scrive” Noi stiamo
assistendo al ritorno di una rinnovata misoginia e il crimine organizzato possiede
la formula per fare un sacco di soldi comprando e vendendo donne, ragazze e
ragazzi come oggetti usa e getta da essere usati e abusati. Non è assolutamente
una faccenda che ha a che fare con l’erotismo, ma un affare di soldi e potere.
Il capitalismo ci ha permesso di normalizzare la vendita di esseri umani per
fare soldi.
Ho visto troppo rancore e disprezzo sia
nei gruppi abolizionisti che pro-legalizzazione. Mentre questi parlano e
teorizzano spesso da graziose e tranquille località o agiati ambienti
accademici, milioni di esseri umani sono inascoltati, schiavizzati, stuprati,
uccisi. Dobbiamo iniziare a parlare di politiche sessuali, invertire la rotta
della disuguaglianza, il capitalismo e la povertà sono il carburante che
conduce le mafie a schiavizzare
allegramente esseri umani.”.
Penso a una riga nella pagina finale di
“Schiave del potere” in cui Cacho sostiene che la “pornificazione” della
società, il sessismo, la misoginia, la banalizzazione della prostituzione e la
pornografia che si trova in internet sono il carburante della tratta per
sfruttamento sessuale. I desideri e le fantasie di molti uomini creano la
domanda per la schiavitù sessuale e queste fantasie si trasformano in incubi
molto reali per milioni di donne e bambine.
“Il compito della società attuale “
conclude “ è reinventare l’amore e l’erotismo senza la violenza”.
da:
La giornalista e femminista messicana
Lydia Cacho ha offerto uno sconvolgente resoconto dell’industria mondiale della tratta di
esseri umani al Festival mondiale dei libri di Edimburgo ieri.
Cacho, il cui libro, Slavery Inc (in
italiano Schiave del potere) è un resoconto ampiamente documentato
dell’industria della tratta, ha iniziato il suo intervento con alcune
sconcertanti statistiche: “L’agenzia
delle Nazioni Unite per il Crimine Organizzato ha riferito in occasione dell’anniversario
dell’abolizione della schiavitù in America che le reti del crimine organizzato
hanno venduto un numero triplo di schiavi rispetto a quando la schiavitù era
legale.” Cacho ha calcolato che la schiavitù è un affare che frutta almeno 400 milioni di dollari
l’anno ed è stato riconosciuto essere un mercato più lucroso da criminali e
mafiosi rispetto al traffico di droga o di armi. “Un chilo di
cocaina tu lo vendi una volta sola” disse un ex trafficante di esseri
umani a Lydia Cacho nella sua cella in prigione “ una
ragazzina tu puoi venderla centinaia di volte”.
La vicenda di Lydia Cacho denota notevole coraggio e altruismo, il che le ha
guadagnato una entusiastica acclamazione da parte del pubblico del Festival del libro. Mentre svolgeva le sue
indagini sulla tratta, si è travestita da prostituta per infiltrarsi nei
bordelli, è stata inseguita dalla mafia
cambogiana e ha dovuto anche lasciare il suo paese dopo aver ricevuto orribili
minacce di morte.
Dopo la pubblicazione nel 2005 del suo
libro “I demoni dell’Eden. Il potere che protegge la pornografia infantile” nel
quale ha fatto i nomi dei protagonisti chiave del giro di pornografia
infantile, è stata arrestata a Cancun, la sua città, e portata a Puebla, sul
lato opposto del Messico, un viaggio che ha significato essere torturata dalla
mafia messicana per venti ore.
Dopo essere stata tenuta in prigione per
un anno, rifiutandosi di ritrattare l’evidenza di quanto detto nel libro né di
tradire qualcuna delle sue fonti, fu alla fine rilasciata e sei mesi più tardi
il capo del giro di pornografia infantile denunciato nel libro di Cacho fu
arrestato con l’accusa di tratta per sfruttamento sessuale e condannato a 112
anni di reclusione. Ma Cacho ha sottolineato che questo è un solo uomo e che la
tratta di esseri umani, in particolare per sfruttamento sessuale, è ora
un’attività ramificata a livello globale, con fornitori che semplicemente
procurano ciò che viene richiesto da clienti di tutto il mondo. “E’ devastante”
dice Cacho “ vedere occidentali nel Sud
Est asiatico passare accanto - o entrare dentro - bordelli dove vengono usati chiaramente bambini e non
fare nulla riguardo a questo”.
Cacho ha specificato che “ i clienti
stanno creando nuovi mercati “. Dal momento che i controlli si concentrano sui
clienti e i trafficanti che tornano in America dal Sud Est asiatico, la domanda
di sesso commerciale cresce nell’inosservato
Messico. Nei fatti, nel solo
rifugio di Cacho (un rifugio che lei ha messo su per aiutare le vittime di
violenza in Messico) circa 30mila donne sono passate attraverso le sue porte di
massima sicurezza solo quest’anno e questa è appena una frazione delle persone
colpite da questo traffico:” circa 300mila ragazze e donne sono vendute ogni
anno in Messico” ha detto Cacho.
Cacho
ha fatto una sconfortante previsione per il futuro: ”Rimpiangeremo di
aver celebrato il decollo della Cina” ha detto “ dal momento che tanta parte
dell’economia cinese è stata costruita
sul lavoro schiavistico. Il paese è cresciuto perché hanno sfruttato la
popolazione”.
Ha inoltre condannato l’esercito
statunitense per il vergognoso sfruttamento di donne oggetto di tratta per
sfruttamento sessuale, riferendosi al sistema del “berretto verde” usato in
Vietnam e Corea : “ un berretto verde sulla finestra di un bordello significava
che erano disponibili prostitute giovani, vergini e pulite”. Cacho ha
sottolineato che anche oggi la maggior parte degli eserciti del mondo investono
in questo tipo di bordelli.
In una nota finale Cacho ha elogiato il
lavoro di gruppi come Amnesty International e PEN che aiutano a far crescere la
consapevolezza sul la cruda, brutale e triste realtà della tratta di esseri
umani.
da http://www.edbookfest.co.uk/news/lydia-cacho-shares-the-devastating-details-of-a-twenty-first-century-slave-trade
da http://www.edbookfest.co.uk/news/lydia-cacho-shares-the-devastating-details-of-a-twenty-first-century-slave-trade
“Il compito della società attuale “ conclude “ è reinventare l’amore e l’erotismo senza la violenza”.
RispondiEliminasono d'accordo, e quella di cui parla Lydia Cacho è senza dubbio violenza, qualsiasi atto non consensuale (e sottolineo "non consensuale") è violenza, la prostituzione minorile è violenza.
Come ho detto molte volte, ciò che la società dovrebbe fare è combattere la tratta, lo sfruttamento della prostituzione e ovviamente prostituzione minorile e pedo-pornografia, aiutare chi è costretta a prostituirsi e vuole uscirne e lasciar stare le/gli altri/e