Con questo post inauguro una nuova rubrica del blog, in cui mostrerò via via alcuni volti dei veri protagonisti dell'industria del sesso. I media parlano quasi esclusivamente delle prostitute, i cui volti e corpi in abiti succinti campeggiano immancabilmente in ogni articolo di quotidiano o rivista. Quasi mai si mostrano invece coloro che guadagnano e muovono le fila di un business di proporzioni mondiali, trascurato generalmente anche nelle analisi sul capitalismo globalizzato di matrice no-global.
Siccome io invece vorrei scoprire proprio questo aspetto degli interessi economici e del business, indagarlo, saperne di più, non posso che apprezzare enormemente il lavoro rarissimo di persone come Lydia Cacho che, mettendo a rischio serio la propria incolumità, fanno nomi e indagano, fino a toccare corde delicate del potere economico e politico.
Siccome io invece vorrei scoprire proprio questo aspetto degli interessi economici e del business, indagarlo, saperne di più, non posso che apprezzare enormemente il lavoro rarissimo di persone come Lydia Cacho che, mettendo a rischio serio la propria incolumità, fanno nomi e indagano, fino a toccare corde delicate del potere economico e politico.
Il protagonista di oggi è Jean Succar Kuri, libanese naturalizzato messicano, uomo d'affari e possessore di catene di alberghi, ristoranti e negozi in Messico con una fortuna stimata di 30 milioni di dollari. Quest'uomo ha messo su una rete di prostituzione minorile e pedopornografia che coinvolgeva soprattutto bambine tra gli 8 e i 14 anni. Rete sviluppata a Cancun, Quintana Roo, Messico, con diramazioni a Los Angeles, California, Stati Uniti.
Lydia Cacho ha svolto un lavoro fondamentale per la scoperta di questa rete e la condanna successiva di quest'uomo, con la denuncia contenuta nel suo libro I demoni dell'Eden: il potere dietro la pornografia infantile. In questo libro, pubblicato nel 2005, emergevano le importanti protezioni di cui beneficiava l'affarista da parte di politici e uomini di affari influenti messicani, come il suo complice, Kamel Nacif Borge, uno degli uomini più ricchi del Messico, grande giocatore d'azzardo, proprietario di una compagnia di produzione tessile di proporzioni multinazionali, che produce jeans per grandi marchi come Calvin Klein e che risulterebbe anche coinvolto in traffico di droga e armi. E fu proprio Nacif il mandante dell'arresto per diffamazione di Lydia Cacho dopo la pubblicazione del libro-denuncia in seguito al quale la giornalista è stata malmenata e ha subito anche torture e minacce (già aveva subito uno stupro sospetto nel 1998). Nel novembre del 2007 la Corte suprema del Messico ha stabilito l'innocenza di Lydia Cacho prosciogliendola dalle accusa di diffamazione.
Jean Succar Kuri è stato riconosciuto colpevole di pornografia, prostituzione e abuso sessuale su minori e condannato nel 2011 a 112 anni di prigione negli Stati Uniti, ridotti a 60 con la legge messicana.
Jean Succar Kuri è stato riconosciuto colpevole di pornografia, prostituzione e abuso sessuale su minori e condannato nel 2011 a 112 anni di prigione negli Stati Uniti, ridotti a 60 con la legge messicana.
Le notizie qui riportate sono state prese da Wikipedia e altre fonti in rete e dal libro "Schiave del potere" di Lydia Cacho. Per "I demoni dell'eden", che non è stato pubblicato in Italia, si può leggere questa recensione.
grazie Valentina S., l'ultima sì che è una bella notizia.
RispondiElimina:) Di Lydia Cacho se ne dovrebbero inventare altre! La sua condanna sarebbe stata impossibile senza il suo lavoro.
RispondiEliminaLydia Cacho un esempio di un giornalismo,di coraggio,onesta e umanita.
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