Segnalo questa iniziativa dalla Svizzera per combattere il turismo sessuale a danno di minori, in cui purtroppo - come evidenziato dalle statistiche delle associazioni che lo combattono come ECPAT- gli italiani hanno un triste primato in molti paesi come Brasile, Colombia o Kenya.
Sul sito si può trovare un modulo di notifica in cui è possibile segnalare ogni caso sospetto di abuso sessuale su minori. Il modulo è presente anche in versione italiana.
Questo è il video di presentazione del servizio:
http://stopchildsextourism.ch/web/it/category/rubriken/download-film
Il turismo sessuale è ben presente in molti paesi dell'Asia, America Latina, Africa, Europa dell'Est e si alimenta della miseria delle popolazioni locali e soprattutto della voglia di facili guadagni - da capogiro - degli affaristi locali e a volte anche dei locali governi che si reggono su questa "industria" e non mettono le popolazioni, specie femminili, in condizioni di poter studiare, crescere, scegliere per la propria vita, difendere e vivere la propria sessualità.
Il turista sessuale poi è solo in minima parte un vero e proprio pedofilo (dalle statistiche di ECPAT del 2008, il 3%) per la maggior parte si tratta di persone - in larga maggioranza uomini anche giovani - in cerca di esperienze "estreme" oppure in viaggio d'affari.
Sono certa che la crescita della domanda di turismo sessuale si nutra soprattutto di una certa "normalizzazione" del mercato del sesso nell'immaginario collettivo, nei messaggi dei mass-media, come se fosse un aspetto qualunque dell'esercizio della sessualità, e dall'altra parte un "lavoro come un altro", ignorando del tutto cosa ci sia dietro quel "mercato", le vite spezzate di tante giovanissime che subiscono enormi danni psicofisici.
E' la logica del "lì così vivono", "lì si usa così", in fondo stanno là per loro scelta, altrimenti morirebbero di fame. Ma sì, si sentono persino dei benefattori, come ad esempio si vede in alcune interviste condotte da Lydia Cacho.
Il relativismo e il liberismo selvaggio odierno hanno fatto molti danni, a mio parere, se si giunge in alcuni casi a legittimare la violenza sessuale ripetuta su ragazze/i sempre più giovani, nascondendosi dietro al discorso del denaro e del consumo. Come se lo scambio monetario potesse giustificare ogni cosa, anche l'annientamento psicofisico di un essere umano, come se consumare ed esercitare il proprio desiderio sessuale a prescindere dall'altra/o fosse una nuova religione della libertà e non la forma più vergognosa di riduzione in schiavitù del nostro tempo.
Sul sito si può trovare un modulo di notifica in cui è possibile segnalare ogni caso sospetto di abuso sessuale su minori. Il modulo è presente anche in versione italiana.
Questo è il video di presentazione del servizio:
http://stopchildsextourism.ch/web/it/category/rubriken/download-film
Il turismo sessuale è ben presente in molti paesi dell'Asia, America Latina, Africa, Europa dell'Est e si alimenta della miseria delle popolazioni locali e soprattutto della voglia di facili guadagni - da capogiro - degli affaristi locali e a volte anche dei locali governi che si reggono su questa "industria" e non mettono le popolazioni, specie femminili, in condizioni di poter studiare, crescere, scegliere per la propria vita, difendere e vivere la propria sessualità.
Il turista sessuale poi è solo in minima parte un vero e proprio pedofilo (dalle statistiche di ECPAT del 2008, il 3%) per la maggior parte si tratta di persone - in larga maggioranza uomini anche giovani - in cerca di esperienze "estreme" oppure in viaggio d'affari.
Sono certa che la crescita della domanda di turismo sessuale si nutra soprattutto di una certa "normalizzazione" del mercato del sesso nell'immaginario collettivo, nei messaggi dei mass-media, come se fosse un aspetto qualunque dell'esercizio della sessualità, e dall'altra parte un "lavoro come un altro", ignorando del tutto cosa ci sia dietro quel "mercato", le vite spezzate di tante giovanissime che subiscono enormi danni psicofisici.
E' la logica del "lì così vivono", "lì si usa così", in fondo stanno là per loro scelta, altrimenti morirebbero di fame. Ma sì, si sentono persino dei benefattori, come ad esempio si vede in alcune interviste condotte da Lydia Cacho.
Il relativismo e il liberismo selvaggio odierno hanno fatto molti danni, a mio parere, se si giunge in alcuni casi a legittimare la violenza sessuale ripetuta su ragazze/i sempre più giovani, nascondendosi dietro al discorso del denaro e del consumo. Come se lo scambio monetario potesse giustificare ogni cosa, anche l'annientamento psicofisico di un essere umano, come se consumare ed esercitare il proprio desiderio sessuale a prescindere dall'altra/o fosse una nuova religione della libertà e non la forma più vergognosa di riduzione in schiavitù del nostro tempo.